18869863_10209040959370654_1310040496_o-1140x700

Beaucarnea pianta mangiafumo: pianta ornamentale a lunga resistenza

La beaucarnea è conosciuta come pianta mangiafumo. Nell’articolo consigli su annaffiatura, temperatura e collocazione della beaucarnea.

La beaucarnea è una pianta ornamentale da interno conosciuta anche come pianta mangiafumo per la sua capacità di trattenere le impurità, pulendo l’aria degli ambienti in cui è collocata. Questo non vuol dire che chi è abituato a fumare in casa avrà miglioramenti nella qualità dell’aria, posizionando ovunque delle piante noline. Al massimo, è la pianta che non avrà nulla da temere dalla presenza in casa di fumatori. 

Vero è che la beaucarnea è in grado di assorbire i gas nocivi presenti nell’aria, rilasciati da sigarette, tubi di scarico degli autoveicoli, vernici, smalti murali, mobili, tessuti.

LEGGI ANCHE: Rinvaso bonsai ficus ginseng: come rinvasare il tuo bonsai

La beucarnea è conosciuta anche come con il termine “Nolina”, dal nome dell’orticoltore francese che la introdusse e diffuse in Europa nel XVIII secolo o anche come “piede d’elefante”, per il rigonfiamento che serve per contenere l’acqua. La varietà più conosciuta è la recurvata, così chiamata per la forma ricurva assunta dalle foglie. 

Caratteristica della beaucarnea

Beaucarnea ramificata Paganopiante

La beucarnea appartiene alla famiglia delle Agavaceae e comprende piante sempreverdi. E’ una pianta tropicale originaria delle zone calde e asciutte dell’America centrale.

La pianta mangia fumo per eccellenza ha un fusto semi legnoso dalla tipica forma a caudex. Somiglia a una bottiglia con la parte vicina al terreno ben gonfia che funge da deposito di acqua.   

La sommità del fusto termina con un ciuffo di foglie di un bel verde intenso, lunghe e sottili e ricurvate verso il basso. 

fiori appaiono solo nelle piante di una certà età e anche in maniera sporadica.  

La beaucarnea è una pianta dioica, in quanto presenta  “piante maschili” e “piante femminili”, cioè piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili. 

Il frutto della bucarnea si presenta come una piccola capsula che contiene al suo interno 2-3 semi.

LEGGI ANCHE: Come fare un Orto biologico: a confronto con l’agronomo Sara Petrucci

Come curare la baucarnea pianta mangiafumo

Temperatura

La beucarnea si adatta facilmente a diverse condizioni climatiche degli interni, purchè sia collocata lontano da correnti di aria fredda e da fonti dirette di calore. L’ideale è mantenerla tra i 10°C e i 30°C. 

Possiamo tenere i vasi nei locali abitati in tutte le stagioni, con temperature minime di circa 16°C; in alternativa, durante l’inverno, possiamo spostarli in un vano un po’ più freddo, regolando di conseguenza illuminazione e irrigazioni.

Queste piante in vaso necessitano, soprattutto durante la bella stagione, di un buon passaggio di aria, ma, al contempo, vanno evitate le correnti di aria fredda. Teniamo presente questa esigenza in primavera e in autunno evitando di cambiare l’aria nelle stanze nelle ore più fredde della giornata.

Annaffiatura

La beucarnea, pianta mangiafumo, non ama gli eccessi di annaffiature. Se in inverno viene annaffiata sporadicamente, in primavera ed estate si preferisce annaffiarla solo quando il terreno è abbastanza asciutto, ovvero ogni 2-3 giorni in agosto, ogni settimana o ogni dieci giorni in aprile. Da mese di marzo a settembre si aggiunge all’acqua delle annaffiature del concime per piante succulente, povero in azoto e ricco in potassio e microelementi. Da ottobre a febbraio, invece di annaffiare la pianta, vaporizzare la chioma della beaucarnea ogni settimana, con acqua demineralizzata. Come regola generale, basta ricordare di annaffiare nei periodi caldi, senza eccedere per non creare ristagni di acqua, e fermarsi in inverno, stagione in cui la pianta utilizza le sue riserve idriche. 

La beaucarnea in casa

Sarebbe opportuno posizionare la pianta in una zona poco riscaldata della casa, con temperature non superiori ai 10_12°C, ma neppure inferiori 8 °C. Posizione perfetta è un vano scale, ma solo se le correnti d’aria provenienti dalla porta di casa non raggiungono direttamente la pianta. In ogni caso, questa pianta da appartamento ama l’illuminazione molto intensa. In casa scegliamo una collocazione nei pressi di grandi finestre esposte a Sud o ad Ovest.  Nella bella stagione possiamo spostarla all’esterno, anche in questo caso in pieno sole. 

Terriccio per concimare la beaucarnea

Il terriccio ideale per la pianta mangiafumo è costituito da terriccio universale, ricco e corposo, alleggerito con poca sabbia o pietra pomice, per aumentarne la permeabilità.

Foglie secche

Capita spesso che la punta delle foglie delle beaucarnea si dissecchino. In questo caso è preferibile rimuovere le zonature di seccume con una forbice, le foglie invece completamente secche possono venire rimosse direttamente dalla base del cespo.

IMG_1649

Il Lepismium bolivianum

Lepismium bolivianum (sinonimi: Hariota bolivianaRhipsalis boliviana) appartiene alla famiglia delle Cactaceae ed è originario delle foreste pluviali del Sud America.

È caratterizzato da lunghi fusti arcuati, ricadenti, con margine ondulato, verde brillante. Come altre Cactaceae di questo tipo di foresta, è in natura una pianta epifita, che cioè vive sul tronco di altre piante. Produce in primavera fiori di un color rosso aranciato.

Ancora per le sue caratteristiche di origine, preferisce posizioni luminose ma non in pieno sole, temperature non inferiori ai 10 °C e resiste molto meglio di altre Cactaceae alle annaffiature un po’ abbondanti, anche se è sempre meglio non esagerare e utilizzare sempre un substrato per piante da interno ben drenato. Nei mesi estivi gradisce spruzzature sulla chioma.

È perfetto in appartamento, inserito in basket appesi, dove dà spettacolo grazie alle sue foglie ricadenti.

Le piante epifite non hanno in genere un apparato radicale particolarmente sviluppato, quindi non hanno bisogno di essere rinvasate spesso.

Curiosità

Con altre piante condivide il nome popolare di ‘Lingua di Suocera: alcune sono simili, altre Cactaceae come i Rhipsalis, gli Epiphyllum e le Schlumbergera. Ma la pianta che più spesso viene chiamata così è la Sansevieria trifasciata, della famiglia delle Agavaceae, che è sì una succulenta ma non una cactacea, e ha un aspetto completamente diverso.